SASSARI E BO'

Tutto ciò che riguarda gli Allievi

SASSARI E BO'

Messaggioda giuseppe » 14/08/2008, 9:49

SE ERI UN BAMBINO SASSARESE NEGLI ANNI ’60, DI SICURO:

* Giocavi rigorosamente in strada e fino all’imbrunire. Tornavi su solo al quindicesimo urlo di mamma dalla finestra;
* Con due pezzi di legno rubati dal cantiere sotto casa eri pronto per una “cirimella” all’ultimo sangue
* Con un pezzo di tubo (rubato nel suddetto) "ci usciva" una cerbottana da competizione che lanciava proiettili di Nuova Sardegna da un palazzo all’altro
* Almeno una volta, entrando di nascosto in un cantiere a fregare legni e tubi da cerbottana ti ha cassato un muratore e ti ha riempito di calci in culo. I tuoi compagni ti hanno cantato la classica cover "Lu ciaffu di lu muraddori chi t'ha fattu la faccia ruja"
* Giocavi a calcio:”a portieri volanti”; il tuo pallone era un Super Tele tutto l’anno e un San Siro in prossimità di Natale (poi si bucava e tentavi di ripararlo con un coltello arroventato sul fornello)
* Se ti dicono: Albertosi, Burgnich, Facchetti tu continui: ….. Bertini, Rosato, Cera Domenghini, Mazzola, Boninsegna, De Sisti, Riva !!!!!!!! (allenatore Valcareggi)
* Se vedi una pallina di vetro di tornano in mente i tornei di ballocci specialità “ buca” o “palmo e zembo”
* Per organizzare un torneo di nascondino dicevi agli altri “chi vuol giocare ………metta il dito sotto qui ...”
* Quando vedi tuo figlio incollare le figurine autoadesive ti tornano in mente gli album “ a bocca aperta” a forza di incollarci le figurine con la colla di farina fatta da mamma dopo che l’avevi inutilmente stressata per comprati la Coccoina
* Quando vedi tuo figlio iniziare dieci album di figurine e non finirne mai uno ti scappa la lacrimuccia al ricordo di quel Pizzaballa che non usciva mai e del tuo amico Toricino che aveva Riva doppio; il solito Riva che ti mancava sempre per finire l’album
* Andavi a letto “dopo Carosello”
* A scuola ti ci portavano i piedi …… All'andata e al ritorno.
* Giocavi con i pattini a quattro ruote estensibili e il ginocchio sbucciato era una malattia professionale
* Giocavi a bacchetta mamma (carra muntò) e sceglievi il compagno più grasso per la tua squadra. L’urlo ”Mi chi soggu arribendi!!!” risuonava per tutto il quartiere
* Se non c’erano giocattoli potevi stare delle sere a giocare: a “cherochè”; a Paradiso saltando da un quadro all’altro disegnato per terra con una pietra; a Rubabandiera; a Guerra Francese
* Un partita a “soffietto” con le figurine con il tuo amico Paoletto che “ ne alzava cento” poteva durare anche due giorni; e perdere poteva costarti dieci “bisvalide”
* Uno spiazzo polveroso era quanto di meglio per tracciare una pista e partirci di GIRO D’ITALIA con una flotta di tappi di birra vecchi
* Non erano tempi di motorini ma la bicicletta con una carta da gioco sui raggi tenuta da una molletta faceva un “zocco da moto guzzi”
* Per concederti qualcosa di buono lanciavi l’urlo verso la finestra di mamma al quarto piano “me le butti dieci lire ????”; e via che “ci usciva” una bustina di semi di zucca !!
* Con cinquanta lire potevi comprarci un ghiacciolo e due fette di fainè da Saccone
* La raccolta dei rifiuti urbani te la ricordi annunciata dall’urlo “Ezzaaaa ….” sul pianerottolo perché degli uomini con un sacco verde in spalla la ritiravano fin su al quarto piano
* Il latte te lo ricordi venduto a mestolate e messo dentro una bottiglia che ti portavi da casa; solo dopo, dentro la mitica busta floscia che stava in piedi soltanto mettendola nel non dimenticato boccale blu della Centrale del Latte
* Con le stesse cinquanta lire recuperate con un ghiacciolo in meno, ci usciva un metro di fette quadrate per il tiralastico; e i "poddigali" li facevi distruggendo di nascosto una borsetta vecchia di mamma che lei non aveva nessuna intenzione di buttare. Non ancora.
* Le cingomme Freccia Indiana te le ricordi più grandi e più buone delle “gomme del ponte”
* A Platamona d’estate scavavi cinque centimetri sul bagnasciuga e trovavi arselle e vermi ottimi per esca da pesca
* Ti ricordi il “verduraio” che vendeva le piante di “fasgiolu tondu” appena estirpate e ti faceva il conto sulla busta
* A scuola di maestra ne avevi solo una; dalla prima alla quinta; e se ti allungava un ceffone non chiamavi il telefono azzurro
* Hai commesso almeno un furto di Mele granate dall’albero della campagna vicino a casa
* Ti ricordi della Spuma al Rabarbaro di Usai
* Ti ricordi dei grandi che bevevano Vino Chinato, Punt e Mes e Rosso Antico

Insomma, ora di anni ne hai 40-45 suonati, fai discorsi del tipo “ caaazzz… a ti l’ammenti ??” e sei un po rinco ……..
O no ????

A ZENT'ANNI SEMPRI SANI!!!!!
giuseppe
 

Re: SASSARI E BO'

Messaggioda nikoballistiko93 » 14/08/2008, 11:00

ajo ziminadda giusèèèèè :D 8-)
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Re: SASSARI E BO'

Messaggioda kakàsaba » 17/08/2008, 0:33

Caro Giuseppe, ricordo quei momenti dell'infanzia vissuta senza giochi elettronici e li ricordo con un pochino di nostalgia, a volte ci penso e ne parlo con mia moglie, ma soprattutto con Matteo mio figlio.
Complimenti per i ricordi molto lucidi che hai, non ti sei dimenticato proprio niente.
saluti kakàsaba
1. citazione: Non discutere mai con un cretino: prima ti porta al suo livello e li'...ti batte con l'esperienza
2. citazione: davanti all'ignoranza, l'intelligenza tace...
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Re: SASSARI E BO'

Messaggioda il bono93 » 18/08/2008, 10:53

giuseppe ha scritto:SE ERI UN BAMBINO SASSARESE NEGLI ANNI ’60, DI SICURO:

* Giocavi rigorosamente in strada e fino all’imbrunire. Tornavi su solo al quindicesimo urlo di mamma dalla finestra;
* Con due pezzi di legno rubati dal cantiere sotto casa eri pronto per una “cirimella” all’ultimo sangue
* Con un pezzo di tubo (rubato nel suddetto) "ci usciva" una cerbottana da competizione che lanciava proiettili di Nuova Sardegna da un palazzo all’altro
* Almeno una volta, entrando di nascosto in un cantiere a fregare legni e tubi da cerbottana ti ha cassato un muratore e ti ha riempito di calci in culo. I tuoi compagni ti hanno cantato la classica cover "Lu ciaffu di lu muraddori chi t'ha fattu la faccia ruja"
* Giocavi a calcio:”a portieri volanti”; il tuo pallone era un Super Tele tutto l’anno e un San Siro in prossimità di Natale (poi si bucava e tentavi di ripararlo con un coltello arroventato sul fornello)
* Se ti dicono: Albertosi, Burgnich, Facchetti tu continui: ….. Bertini, Rosato, Cera Domenghini, Mazzola, Boninsegna, De Sisti, Riva !!!!!!!! (allenatore Valcareggi)
* Se vedi una pallina di vetro di tornano in mente i tornei di ballocci specialità “ buca” o “palmo e zembo”
* Per organizzare un torneo di nascondino dicevi agli altri “chi vuol giocare ………metta il dito sotto qui ...”
* Quando vedi tuo figlio incollare le figurine autoadesive ti tornano in mente gli album “ a bocca aperta” a forza di incollarci le figurine con la colla di farina fatta da mamma dopo che l’avevi inutilmente stressata per comprati la Coccoina
* Quando vedi tuo figlio iniziare dieci album di figurine e non finirne mai uno ti scappa la lacrimuccia al ricordo di quel Pizzaballa che non usciva mai e del tuo amico Toricino che aveva Riva doppio; il solito Riva che ti mancava sempre per finire l’album
* Andavi a letto “dopo Carosello”
* A scuola ti ci portavano i piedi …… All'andata e al ritorno.
* Giocavi con i pattini a quattro ruote estensibili e il ginocchio sbucciato era una malattia professionale
* Giocavi a bacchetta mamma (carra muntò) e sceglievi il compagno più grasso per la tua squadra. L’urlo ”Mi chi soggu arribendi!!!” risuonava per tutto il quartiere
* Se non c’erano giocattoli potevi stare delle sere a giocare: a “cherochè”; a Paradiso saltando da un quadro all’altro disegnato per terra con una pietra; a Rubabandiera; a Guerra Francese
* Un partita a “soffietto” con le figurine con il tuo amico Paoletto che “ ne alzava cento” poteva durare anche due giorni; e perdere poteva costarti dieci “bisvalide”
* Uno spiazzo polveroso era quanto di meglio per tracciare una pista e partirci di GIRO D’ITALIA con una flotta di tappi di birra vecchi
* Non erano tempi di motorini ma la bicicletta con una carta da gioco sui raggi tenuta da una molletta faceva un “zocco da moto guzzi”
* Per concederti qualcosa di buono lanciavi l’urlo verso la finestra di mamma al quarto piano “me le butti dieci lire ????”; e via che “ci usciva” una bustina di semi di zucca !!
* Con cinquanta lire potevi comprarci un ghiacciolo e due fette di fainè da Saccone
* La raccolta dei rifiuti urbani te la ricordi annunciata dall’urlo “Ezzaaaa ….” sul pianerottolo perché degli uomini con un sacco verde in spalla la ritiravano fin su al quarto piano
* Il latte te lo ricordi venduto a mestolate e messo dentro una bottiglia che ti portavi da casa; solo dopo, dentro la mitica busta floscia che stava in piedi soltanto mettendola nel non dimenticato boccale blu della Centrale del Latte
* Con le stesse cinquanta lire recuperate con un ghiacciolo in meno, ci usciva un metro di fette quadrate per il tiralastico; e i "poddigali" li facevi distruggendo di nascosto una borsetta vecchia di mamma che lei non aveva nessuna intenzione di buttare. Non ancora.
* Le cingomme Freccia Indiana te le ricordi più grandi e più buone delle “gomme del ponte”
* A Platamona d’estate scavavi cinque centimetri sul bagnasciuga e trovavi arselle e vermi ottimi per esca da pesca
* Ti ricordi il “verduraio” che vendeva le piante di “fasgiolu tondu” appena estirpate e ti faceva il conto sulla busta
* A scuola di maestra ne avevi solo una; dalla prima alla quinta; e se ti allungava un ceffone non chiamavi il telefono azzurro
* Hai commesso almeno un furto di Mele granate dall’albero della campagna vicino a casa
* Ti ricordi della Spuma al Rabarbaro di Usai
* Ti ricordi dei grandi che bevevano Vino Chinato, Punt e Mes e Rosso Antico

Insomma, ora di anni ne hai 40-45 suonati, fai discorsi del tipo “ caaazzz… a ti l’ammenti ??” e sei un po rinco ……..
O no ????

A ZENT'ANNI SEMPRI SANI!!!!!


ORGOGLIOSAMENTE SASSARESE....

BELLA GIUSè.....
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Re: SASSARI E BO'

Messaggioda mariasechi » 05/09/2008, 16:14

e bravo Giuseppe!! La memoria è la cosa più bella che possiamo lasciare ai nostri figli, raccontare e condividere con loro la nostra fanciullezza è un modo per stare con loro e parlare.Ti incoraggio a scriverne ancora.
Grazie Maria
mariasechi
 
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